Gatto: cosa ci comunica?

Il gatto è divenuto uno degli animali domestici più diffusi ed amati, ma non tutti subiscono il fascino di questo felino; è infatti noto che questo animale sia ben diverso dal cane, che vive un rapporto fatto di aperte manifestazioni d'affetto con l'essere umano.
I gatti, al contrario, sembrano essere più distaccati, assumendo talvolta atteggiamenti di sfida e di "superiorità". In realtà si tratta di una generalizzazione molto superficiale poiché ogni gatto possiede un carattere unico e può esternare il proprio affetto in modi diversi, esattamente come le persone.
Tuttavia è possibile dire che sia un animale con un forte istinto d'indipendenza e che, seppur educato, difficilmente lo si potrà ammaestrare come un cane.

Per riuscire a convivere serenamente con questi piccoli felini è di assoluta importanza la conoscenza del loro linguaggio del corpo; essi infatti comunicano molto con la postura e con il movimento delle orecchie e della coda.

I comportamenti del gatto


Benessere

Se ne sta accoccolato tranquillamente, le orecchie sono lievemente abbassate verso l'esterno, i baffi sono poco evidenti e "rilassati" e gli occhi sono ammiccanti. Quando invece se ne sta in piedi ed è sereno, verrà incontro all'umano con la coda alta e la punta lievemente arricciata; in questo caso è facile che venga ad acciambellarsi sulle vostre gambe facendo le fusa (il tutto cercando la posizione più comoda per lui, che al 90% delle volte non incontra i gusti dell'umano che mai oserà disturbare il povero felino ronfante). Se il gatto si mette a pancia in su può voler dire che vuol giocare o che desidera essere coccolato.
Tensione

E' forse lo stato "emotivo" più difficile da decifrare poiché il gatto non mostra apparenti segni di preoccupazione ma osservando con molta attenzione è possibile riuscire a notare dei minimi segnali.
Gli occhi sono spalancati, le orecchie sono orientate in avanti, piuttosto ritte, in allerta, così come i baffi che sono ben visibili. Spesso inoltre la punta della coda viene mossa lentamente.
Paura

La schiena viene inarcata, le orecchie sono basse, le pupille dilatate e il pelo risulta molto arruffato. Il miagolio è riconoscibile, acuto, il gatto può ringhiare emettendo un suono cupo e anche sputare e perdere saliva. Molti esemplari arrivano anche ad ansimare dalla paura, come fanno i cani quando hanno caldo. Un segnale inequivocabile è il "Soffio": il gatto apre la bocca scoprendo la dentatura e emette un soffio.
E'invece poco noto che il gatto impaurito possa talvolta emettere delle fusa, al fine di auto-tranquillizzarsi.
In questo caso non è consigliabile avvicinarsi troppo o peggio, prenderlo in braccio perché questo comportamento può velocemente sfociare in aggressività.
Difesa

Si tratta dell'atteggiamento che più viene mal interpretato, con conseguenze poco piacevoli per gli umani poiché spesso il gatto finisce con il passare all'attacco. E' bene insegnare ai bambini a riconoscere questo comportamento poiché un gatto in stato di difesa può risultare pericoloso per i più piccoli, che possono venir visti come una minaccia dal felino.
Solitamente le zampe anteriori sono vicine e la coda avvolge il corpo, le orecchie sono abbassate verso l'esterno, lateralmente e le pupille sono dilatate (chi possiede gatti conosce bene questo sguardo psicopatico).
La miglior cosa da fare è lasciare il gatto in pace e allontanarsi.
Attacco

Nel caso l'incoscienza abbia avuto la meglio, il dolce animaletto sarà pronto a sfoderare le sue armi; le orecchie si fanno molto basse, schiacciate all'indietro, le pupille dilatatissime e il pelo diventa irto, creando una sorta di "cresta" sulla schiena e la coda si gonfia. Di solito la coda viene agitata nervosamente (segnale che spesso viene mal interpretato dai cani). A livello vocale si hanno ringhi molto bassi e soffiate.
Prima di attaccare il gatto tende a muoversi lateralmente attorno al malcapitato, mantenendo gli atteggiamenti appena descritti.



Questi in linea di massima sono gli atteggiamenti che ogni persona dovrebbe imparare a riconoscere se vuole approcciarsi al mondo felino, ma esistono tanti altri mille comportamenti che caratterizzano ogni singolo esemplare e che ogni padrone dovrebbe riuscire a cogliere per comprendere il proprio gatto.

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