CHIARA FERRAGNI E LA PRESUNTA INUTILITÀ DELLA MODA E DELLE INFLUENCER.



Nell'ultima settimana, il web ha visto il popolo italiano impegnato in accese discussioni sulla più grande influencer di tutto il mondo.
Lo so, sarete stufi di sentir parlare di Chiara Ferragni, ma con questo post voglio provare a far capire cosa davvero significhi essere un'influencer e come questo non sia un lavoro ridicolo, in cui “non si fa nulla”.

Voglio fare però una breve considerazione su come l'astio che circonda queste nuove figure professionali derivi in parte dallo snobbismo con cui noi italiani guardiamo ai professionisti che operano in quei campi che sono ritenuti “frivoli”; basti pensare alla figura del make up artist, che spesso si ritrova a dover lottare con clienti che ritengono il listino prezzi troppo elevato per “una cosa come il trucco”, o fashion editor, considerati di serie b rispetto a chi lavora in altri campi dell'editoria. Quando si arriva a parlare di queste professioni, è come se ognuno diventasse tutt'ad un tratto un intellettuale che non ha tempo per gli aspetti più “leggeri” della vita.
Nel caso di Chiara Ferragni, quando leggo le critiche al suo lavoro, mi sembra di rivedere la scena in cui Andrea Sachs snobba il lavoro di Miranda Priestley ne “Il diavolo veste Prada” e ogni santissima volta vorrei bere una pozione Polisucco per trasfigurarmi in Meryl Streep e dire:

Oh, ma certo ho capito: tu pensi che questo non abbia niente a che vedere con te. Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo, e sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar de la Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee e poi è stato Yves Saint Laurent se non sbaglio a proporre delle giacche militari color ceruleo. E poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti. Dopodiché è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual, dove tu evidentemente l'hai pescato nel cesto delle occasioni. Tuttavia quell'azzurro rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori dalle proposte della moda quindi in effetti indossi un golfino che è stato selezionato per te dalle persone qui presenti... in mezzo a una pila di roba.


INFLUENCER

E' una delle nuovissime figure professionali emerse dai social network che spesso è guardata con scetticismo; gli influencer sono persone che, grazie alla loro capacità comunicativa, sono in grado di influenzare la scelta consumistica del pubblico.
Da qualche anno le aziende hanno capito quanto la collaborazione con l'influencer giusto possa essere remunerativa e hanno preso la palla al balzo; infatti ora quasi tutte le ragazze con più di 20.000 follower su Instagram hanno all'attivo una qualche collaborazione.
Se ci pensate, tutti i giorni noi influenziamo qualcuno nei suoi acquisti, e io stessa consigliando un prodotto lo faccio; ho perso il conto di quante ragazze mi hanno scritto chiedendomi consigli dopo aver letto la mia guida su The Ordinary e so di aver contribuito in maniera significativa all'acquisto che poi hanno fatto. (Ovviamente ogni collaborazione andrebbe dichiarata e la persona in questione dovrebbe avere l'onestà di consigliare un prodotto perché lo ha davvero apprezzato)
Il problema di ogni influencer è quello di dover costantemente combattere con chi è convinto che questa professione equivalga a “non fare nulla dalla mattina alla sera”; io sfiderei queste persone ad aprire un profilo social e riuscire ad avere anche solo 50.000 persone che si fidano di loro. Sembra semplice ma non lo è! Prima di tutti ci vuole costanza, oltre che ad una buona capacità comunicativa; bisogna essere in grado di “arrivare” alla gente e di stimolare l'interesse.
Spesso a Chiara Ferragni viene detto “vai a lavorare”. Lavorare. Lei. Sì, consigliano a Chiara Ferragni di andare a lavorare. Ad una trentenne imprenditrice che fattura milioni di dollari all'anno. Capite il paradosso?
E se mi dite: “ma lei non fa nulla per guadagnare quei soldi” vi dico PROVATECI!
Invece che stare a criticare, a ribollire di rabbia, provateci! Vediamo se arrivare ad essere influencer equivale proprio a non fare nulla.


IL MATRIMONIO – THE FERRAGNEZ

Senza dubbio è stato il matrimonio più chiacchierato dell'anno e, in soli 3 (TRE) giorni ha generato più di 67 milioni di interazioni sui social e un Media Impact Value pari a 36 milioni di dollari.
Questi dati sono stati stimati da Launchmetrics, una società che si occupa di monitoraggio e analisi dei dati sul web, che sul suo sito ha dedicato un intero post ai numeri che ruotano attorno al Ferragnez.
Ogni singolo post di Chiara Ferragni ha dato una visibilità immensa ai brand protagonisti, e ciò ha ampiamente ripagato la collaborazione con la fashion blogger. Il matrimonio è stato una sorta di grande show seguito da milioni di persone su Instagram grazie ai profili dei due sposi e degli invitati, che non hanno perso l'occasione per filmare i tre giorni di festeggiamenti.
Ho letto apprezzamenti e auguri da parte di star di Hollywood e personalità di un certo rilievo, quindi non si parla di una ragazzina seguita solo dagli adolescenti italiani. Si tratta di una donna le cui scelte hanno risonanza mondiale e possono influenzare le vendite in maniera significativa.

RIFLESSIONI...

In generale smettiamola di bollare la moda e il trucco come frivoli perché l'estetica, il piacere che ci dà il bello, sono degli aspetti importanti per l'essere umano. Pensiamoci: a cosa serve avere una bella casa quando basterebbero solo quattro mura? A cosa servono i quadri dal momento che non hanno alcuna funzione pratica? Se criticate la moda, definendola inutile, dovete essere disposti a rinunciare all'arte, all'architettura, alle belle macchine, ad una casa dall'aspetto piacevole, altrimenti mi dispiace ma siete ipocriti.
Se non vi basta ciò, la metto sul piano economico; il nostro Paese con l'arte e l'estetica ci campa, non potete negarlo. Abbiamo un patrimonio artistico immenso e allo stesso tempo l'Italia ha dato alla luce grandissimi nomi del mondo della moda; il made in Italy è sinonimo di lusso, di pregio e qualità. Se sputate sopra a questo, state trattando a pesci in faccia tutti i lavoratori che ogni giorno si impegnano in questo settore; conosco una ragazza che dipinge a mano borse e accessori per Dolce e Gabbana, producendo vere e proprie opere d'arte. Siete ancora convinti di essere superiori? 
Okay, probabilmente voi non comprerete mai una giacca Chanel o una borsa Hermes, ma siete sicuri di essere immuni dall'influenza della moda? E che male c'è a non esserlo? Essere per forza alternativo in che modo ti rende superiore? Sento di gente che evita di indossare capi che ama solo perché sono di moda; questo non è esserne influenzati?
Gente come Chiara Ferragni le mode le lancia, quindi volenti o nolenti siamo tutti influenzati dalle sue scelte; può stare simpatica o meno, ma dobbiamo essere consapevoli che il suo lavoro in qualche modo ci tocca (anche nel dire “no, quella cosa va di moda quindi non la metto”), quindi dobbiamo ammettere che la ragazza ci sa fare. Essere arrivata dove è lei ora non è da tutti...Almeno, Cate Blanchett deve ancora commentare o mettere like ad una mia foto! Non so se con voi l'ha fatto (in caso affermativo alzo le mani).
Lo so, mi direte “ma un medico salva le vite, un muratore si spacca la schiena” ecc, ma io mi chiedo: è obbligatorio fare la classifica dei lavori più distruttivi fisicamente o più alti moralmente? Quando guardate una partita di calcio o una serie tv vi mettete a inveire contro i calciatori o gli attori? Ecco, lo stesso vale con la Ferragni. Si tratta di intrattenimento, non deve per forza trattare della relatività di Einstein per essere apprezzato e questo non vuol dire che chi lo apprezza non sia interessato anche a temi più “intellettuali”.
Io stessa amo la bellezza e la moda, ma allo stesso tempo adoro leggere, studio filosofia e mi faccio le maratone di documentari; siamo esseri umani, una complessità, non siamo definibili da una cosa sola.

2 commenti:

  1. ...sono d accordo con una parte del commento.Rispetto la posizione, il pensiero...tra l' altro esposto in maniera chiara precisa e - così mi sembra- senza supponenza.
    È vero che la democrazia implica in sé libertà di pensiero e di parola..per fortuns.....intelligenza il rispetto degli altri e delle loro opinioni.
    E adesso viene il ma.... è giusto che una persona di ingegno si costruisca una professionalità ..e tanto di cappello se raggiunge livelli alti.....
    e ritorno al ma.....ma abbiamo davvero bisogno di qualcuno che ci dica cosa o non cosa indossare?...cosa o non cosa comprare?...considerando poi che questo qualcuno ci 'consiglia' non perché testa studia e approfondisce la qualità del prodotto...ma in base alla percentuale che gli viene applicata nelle vendite ( non ci nascondiamo dietro un dito...si sa che è così)...ovvero dietro un semplice interesse economico strettamente personale....
    Purtroppo a tanti prodotti - anche e soprattutto cosmetici - ci si riferisce
    sul mi piace o non mi piace e alla semplice descrizione del prodotto usando paro paro quello che la casa produttrice dichiara- come purtroppo leggo in tanti blog ...ben altro è approfondire e descrivere il prodotto nelle sue caratteriste...spiegando bene quali sono
    gli attivi presenti le loro caratteristiche così come gli elementi più dannosi da evitare
    Non c'è l' ho né con la Ferragni né con i blogger....ma casomai con lo stuolo di aspiranti tali che non hanno né competenza né altro
    La Ferragni e chi come lei sono semplicemente imprenditoti che vendono la loro immagine legandola a quel prodotto o all altro....sempre in virtù del cachet che ne possono ricavare.
    Casomai rimango stupito delle persone che pendono quasi dalle 'proposte' di questi personaggi come se fossero verità .....a me se una cosa non piace non mi convince o non la ritengo di qualità non esistono Ferragni & co a convincermi del contrario.... perché anche io leggo studio approfondisco e cerco di farmi un idea personale ..
    In questo i cosiddetti ' influencer' non mi convincono...di questo mi stupisco...che ci siano persone che pensano e decidono con la testa altrui diciamo.....
    Per questo storco il naso di fronte a questi personaggi...che altro non considero che ' venditori'
    Ma come dicevo...rispetto le posizioni e le scelte altrui ma questo non toglie la libertà di esprimere il mio pensiero e dire la mia opinione
    ...allora preferisco alla lunga i tuoi commenti....semplici precisi basati sull esperienza personale ...a ciascuno poi la scelta di seguirli o no....

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  2. Ah ..mi scuso non mi sono presentato. .Massimo....

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