Oggi vi voglio raccontare un po' l'ultima scampagnata fatta nella mia bellissima regione.
Si tratta della ferrata Che Guevara, posizionata tra i monti vicino al Lago di Garda, che consentono di fare escursioni in quota anche in autunno grazie alle temperature non troppo fredde.
Il percorso è abbastanza impegnativo perché il dislivello non è poco (1400m) e la discesa per il rientro non è da sottovalutare vista la stanchezza.
La stagione perfetta per fare questa ferrata è sicuramente l'autunno oppure la primavera perché la parete è costantemente esposta al sole e d'estate sarebbe davvero troppo caldo visto che la salita comincia da 250 metri.
Si tratta della ferrata Che Guevara, posizionata tra i monti vicino al Lago di Garda, che consentono di fare escursioni in quota anche in autunno grazie alle temperature non troppo fredde.
Il percorso è abbastanza impegnativo perché il dislivello non è poco (1400m) e la discesa per il rientro non è da sottovalutare vista la stanchezza.
La stagione perfetta per fare questa ferrata è sicuramente l'autunno oppure la primavera perché la parete è costantemente esposta al sole e d'estate sarebbe davvero troppo caldo visto che la salita comincia da 250 metri.
Durata: 4.30 ore la salita, 2 ore il rientro
Dislivello in salita: 1370m
Dislivello in salita: 1370m
tratto iniziale |
Si arriva a Pietramurata(TN) e si parcheggia nei pressi della cava; Lungo la strada si trovano diversi cartelli che indicano il percorso da seguire per arrivare alla ferrata. Giunti nel bosco, si inizia a salire per circa venti minuti, incontrando i primi tratti di cavo, fino a sbucare sulla nuda ed imponente parete rocciosa che abbiamo visto arrivando a Pietramurata. Dopo aver effettuato la prima salita aiutandosi con il cavo, si arriva alla prima cengia che presto si trasforma in un sentiero che ci porta verso un altra breve salita aiutata da diverse staffe metalliche che ci consente di arrivare a 550 metri, come indicato su una roccia. Da qui si superano alcuni gradoni per giungere sino ad un bellissimo sentiero che offre uno spettacolare panorama sulla valle dei Laghi e ci porta presto a delle roccette superate le quali troviamo l'attacco ufficiale della ferrata a 675 metri(in realtà è cominciata ben prima visti i numerosi passaggi attrezzati).
La salita è resa facile dalla presenza di numerose sporgenze e/o staffe metalliche ma è necessario prestare attenzione al fondo franoso; arrivati a 735 metri proseguiamo la salita grazie alle staffe presenti sulla placconata che altrimenti risulterebbe troppo liscia.
La salita è resa facile dalla presenza di numerose sporgenze e/o staffe metalliche ma è necessario prestare attenzione al fondo franoso; arrivati a 735 metri proseguiamo la salita grazie alle staffe presenti sulla placconata che altrimenti risulterebbe troppo liscia.
parete verticale attrezzata con cavo |
Arrivati a 1100 metri siamo vicini al libro di via(1200m), che raggiungiamo grazie ad un sentiero.
Da qui in avanti possiamo vedere la cima del monte Casale con la sua croce, ma la fatica inizia a farsi sentire prepotente infatti la progressione diviene più lenta; manca ancora circa un'ora prima di cantare vittoria, infatti bisogna superare alcune roccette, un canalone ghiaioso e salire lungo un ripido sentiero, superando alcuni tratti attrezzati con cavo metallico per agevolare la salita.
Dopo 4 ore e 30 ci si ritrova alla stessa altezza della cima, scoprendo una distesa di verdeggianti pascoli dove è sito il rifugio “Don Zio”.
Dopo 4 ore e 30 ci si ritrova alla stessa altezza della cima, scoprendo una distesa di verdeggianti pascoli dove è sito il rifugio “Don Zio”.
Il tratto appena percorso |
bellissimo scorcio sul lago di Toblino poco sotto al libro delle firme |
RIENTRO
Le opzioni da segnalare sono due: una più lunga e comoda e l'altra più breve ma ripida e che comprende un sentiero attrezzato; noi abbiamo optato per la seconda quindi descriverò in breve solamente questo percorso.
Dal rifugio Don Zio scendere lungo la stradina circondata dai prati seguendo le indicazioni per Le Quadre. Dopo circa 20 minuti si arriva ad un bivio con dei cartelli; qui bisogna seguire le indicazioni per la via attrezzata Ramin (426), a sinistra. É necessario prestare molta attenzione perchè il fondo è bagnato e ricco di foglie secche, quindi è molto facile scivolare. Finito il tratto attrezzato, si giunge ad una strada da dove bisogna seguire la scorciatoia segnata con le solite strisce rosse e bianche che indicano i sentieri. Giunti quasi a valle, basterà seguire le numerose indicazioni di rientro per la Ferrata Che Guevara che porteranno direttamente a Pietramurata, da dove siamo partiti.
Dal rifugio Don Zio scendere lungo la stradina circondata dai prati seguendo le indicazioni per Le Quadre. Dopo circa 20 minuti si arriva ad un bivio con dei cartelli; qui bisogna seguire le indicazioni per la via attrezzata Ramin (426), a sinistra. É necessario prestare molta attenzione perchè il fondo è bagnato e ricco di foglie secche, quindi è molto facile scivolare. Finito il tratto attrezzato, si giunge ad una strada da dove bisogna seguire la scorciatoia segnata con le solite strisce rosse e bianche che indicano i sentieri. Giunti quasi a valle, basterà seguire le numerose indicazioni di rientro per la Ferrata Che Guevara che porteranno direttamente a Pietramurata, da dove siamo partiti.
Ecco i pascoli che abbiamo trovato una volta arrivati in cima |
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